Crisi politica Casarano: è ufficiale rottura De Masi-Pd
Il sindaco vede uscire il Pd dalla sua coalizione di governo: una svolta importante, che rimette in discussione gli equilibri interni della maggioranza e fa spirare nuovi venti di crisi sulla tenuta
Redazione
24 dicembre 2010 15:52
CASARANO - Crisi politica a Casarano: ora è ufficiale. Il Pd, infatti, ha annunciato la propria uscita dalla maggioranza, guidata da Ivan De Masi, dopo gli screzi degli ultimi mesi. Una rottura pesante, che sancisce il ritorno del centrosinistra all'opposizione, dopo 18 anni di governo. Il via libero a questa scelta è arrivato dopo una riunione fiume del coordinamento del partito di Bersani, che ha sancito la frattura insanabile col sindaco.
La centrale a biomasse, dunque, e le polemiche legate al progetto aziendale dell'Italgest, con il coinvolgimento personale del primo cittadino, fratello dell'attuale amministratore delegato del gruppo, sembrano aver segnato una situazione di non ritorno, che non concede più discussione e possibilità di dialogo. Ma quello che in molti si chiedono, a sinistra, è se questo scenario non fosse prevedibile, a suo tempo, quando il Pd scelse di sostenere la candidatura dell'imprenditore locale.
Nei giorni scorsi, si sarebbe peraltro dovuto tenere un consiglio comunale monotematico sul progetto della centrale a biomasse, poi annullato. Nella nota diramata dal Coordinamento cittadino, il Pd parla apertamente di mancanza di "democrazia" che delegittimerebbe De Masi a portare avanti il suo governo. Per questo, il Pd, in ultima istanza, ha invitato il primo cittadino a riflettere su quanto accaduto e a trarne le dovute conseguenze.
Da parte sua, De Masi ha preso atto della decisione del Pd, ma rinfaccia a quest'ultimo di sfuggire ad un confronto. Quanto al caso della centrale, il sindaco ritiene che la proposta di una delibera contraria ad un impianto, senza conoscere le specifiche tecniche, sia una forzatura. Infine, il sindaco garantisce la volontà di proseguire comunque un confronto sereno con il Pd e con tutte le altre forze presenti nell'assise consiliare.
La centrale a biomasse, dunque, e le polemiche legate al progetto aziendale dell'Italgest, con il coinvolgimento personale del primo cittadino, fratello dell'attuale amministratore delegato del gruppo, sembrano aver segnato una situazione di non ritorno, che non concede più discussione e possibilità di dialogo. Ma quello che in molti si chiedono, a sinistra, è se questo scenario non fosse prevedibile, a suo tempo, quando il Pd scelse di sostenere la candidatura dell'imprenditore locale.
Nei giorni scorsi, si sarebbe peraltro dovuto tenere un consiglio comunale monotematico sul progetto della centrale a biomasse, poi annullato. Nella nota diramata dal Coordinamento cittadino, il Pd parla apertamente di mancanza di "democrazia" che delegittimerebbe De Masi a portare avanti il suo governo. Per questo, il Pd, in ultima istanza, ha invitato il primo cittadino a riflettere su quanto accaduto e a trarne le dovute conseguenze.
Da parte sua, De Masi ha preso atto della decisione del Pd, ma rinfaccia a quest'ultimo di sfuggire ad un confronto. Quanto al caso della centrale, il sindaco ritiene che la proposta di una delibera contraria ad un impianto, senza conoscere le specifiche tecniche, sia una forzatura. Infine, il sindaco garantisce la volontà di proseguire comunque un confronto sereno con il Pd e con tutte le altre forze presenti nell'assise consiliare.
Redazione
24 dicembre 2010 15:52
