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Gianni Stefano contrariato. E si annunciano anche iniziative giudiziarie

“Il piano oltre che incongruente è inattuabile”, secondo il primo cittadino casaranese, che ritiene imminente il caso nel basso Salento. "E si danneggia anche il nostro turismo"

CASARANO - “Venerdì avevo scritto al presidente della Regione per trasmettere prontamente la deliberazione adottata a Casarano il 25 febbraio nello storico Consiglio intercomunale a quindici”, commenta il sindaco di Casarano, Gianni Stefano. Era seguita anche una manifestazione.

“Il piano oltre che incongruente è inattuabile”, secondo il primo cittadino casaranese. “Infatti, togliere posti letto e reparti a Casarano che non possono essere implementati né a Scorrano, né a Gallipoli, poiché sono presidi già saturi e che non hanno nessuna possibilità di fronteggiare le esigenze sanitarie del territorio, significa il caos della sanità per il basso Salento”. “A meno che l'obbiettivo finale non sia semplicemente quello di "tagliare" circa 200 posti letto per l'area di Casarano”.

“Vogliamo non pensare che l'amministrazione regionale con quest’atto intenda danneggiare anche il nostro turismo, che costituisce forse l'unica vera economia attiva per le popolazioni del nostro territorio”. Il riferimento è preciso, a Gallipoli, che non è certo l’unico polo d’attrazione. Forte è la presenza che si registra nelle marine al di sotto della Città Bella.

“Dalle notizie di oggi, evidentemente, quindici sindaci, quindici comunità di cittadini non hanno nemmeno la possibilità di essere ascoltati”. E si preannunciano iniziative anche in sede  giudiziaria 

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